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Relazione tra influenza e cervicalgia o dorsalgia?

In questo periodo, i miei pazienti arrivano alla mia attenzione lamentando due disturbi che si verificano esattamente in quest’ordine: prima l’influenza e poi un episodio acuto di algia dorsale o cervicale.

La correlazione tra di essi emerge da un’analisi della biomeccanica alterata che si instaura durante un’influenza, soprattutto nelle zone della colonna vertebrale sopra citate, capace di estendersi anche fino alla lombare.

L’ influenza comporta una diminuzione della capacità respiratoria polmonare, dovuta al congestionamento delle mucose a tutti i livelli dell’apparato respiratorio.

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Per ovviare a questo minor apporto di aria e quindi di ossigeno, il corpo compensa accelerando la frequenza respiratoria e utilizzando i muscoli accessori respiratori, posizionati a livello cervicale e del torace.

Questo succede a molte persone anche in assenza di influenza.

La questione risulta ancor più aggravata dalla presenza di tosse.

La tosse è una reazione meccanica di difesa dell’organismo, il quale tenta di espellere gli agenti patogeni che sono stati neutralizzati dal muco e dal catarro.

Ogni colpo di tosse è sostanzialmente una veloce e potente contrazione del diaframma, il più delle volte incontrollata che si protrae per giorni e in alcuni casi, per mesi. Lo stesso vale per lo starnuto.

Un diaframma contratto, in ragione delle sue relazioni meccaniche con cervicale e dorsale, ha come conseguenza una contrazione patologica dei muscoli di queste due zone della colonna vertebrale. Ecco, quindi, come il rapporto tra la manifestazione dell’influenza e dolori alla schiena divenga stretto.

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A tutto ciò, si può aggiungere un’obbligata permanenza nel letto o sul divano dovuta alla febbre e spesso in posizioni scomode, assunte per leggere un libro o guardare la tv. Attività utili per non cadere nella noia e nella frustrazione causate dalla malattia.

Ecco preparato un bel cocktail che non può far altro che dare origine al dolore.

Come risolvere il mal di schiena durante l’influenza

Purtroppo non c’è molto che si possa fare.

Il mio consiglio è quello di evitare le posizioni scomode per lunghi periodi, cambiandole spesso e facendo anche dello stretching se i sintomi dell’influenza lo permettono.

Un’altra soluzione è quella di consultare un terapista anche se i sintomi non sono acuti.

Questo perché la tensione non risolta potrebbe manifestarsi in modo più fastidioso nei mesi successivi, quando ormai si è dimenticato di aver contratto l’influenza e non si è in grado di fornire informazioni importanti, ai fini dell’impostazione della terapia più efficace.

Anche il monitoraggio della situazione muscolo-scheletrico, con sedute a distanza di una o due settimane fino alla completa guarigione dall’influenza, è una buona via per evitare episodi acuti o subacuti nei mesi successivi.

La migliore soluzione che mi sento di consigliare è comunque quella di prevenire l’influenza mantenendo un sistema immunitario efficace, contro qualsiasi attacco.

Mangiare sano, fare attività fisica preferibilmente all’aperto in zone non inquinate e limitare lo stress, sono passi imprescindibili da compiere in questa direzione.

Il terreno è tutto. Se il terreno è buono, germi e batteri non trovano pane per i loro denti e l’influenza sarà quasi sicuramente scongiurata.

A cura di Dott.ssa Annalisa Calvi – Osteopata

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