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Iodio per la prevenzione delle malattie della tiroide

La tiroide è una ghiandola situata alla base del collo dotata di una funzione importantissima: governare e controllare le più importanti funzioni del nostro organismo. Essa dialoga costantemente con i nuclei cerebrali superiori e con organi e apparati di tutto il corpo. Le funzioni alle quali partecipa sono innumerevoli:

  • regolazione della temperatura corporea
  • regolazione del meccanismo della fame e della sazietà
  • mantenimento del peso corporeo
  • regolazione del tono dell’umore
  • funzionamento intestinale
  • battito cardiaco
  • metabolismo del calcio.

Ormoni della tiroide

La tiroide produce due ormoni: la triiodiotironina (o T3) e la  tetraiodotironina (o T4). La sigla T3 della triiodotironina indica che contiene tre atomi di iodio, mentre la tetraiodotironina (T4) ne contiene quattro. La tiroide in pratica prende lo iodio presente negli alimenti lo unisce a un aminoacido chiamato tirosina e sintetizza i propri ormoni. Le cause dell’alterazione della tiroide possono essere numerose ma le più frequenti, oltre a quelle genetiche, sono l’ipertiroidismo l’ipotiroidismo, le allergie, le malattie metaboliche, la prolungata esposizione a radiazioni.

Il gozzo

Il gozzo semplice è una malattia benigna della tiroide, caratterizzata dall’aumento di volume della ghiandola. In Italia si ammalano di gozzo circa 6 milioni di persone, più del 10% della popolazione del nostro paese, e l’impatto economico di questa malattia è stimato in oltre 150 milioni di euro all’anno. Addirittura, nella sola popolazione giovanile, il gozzo interessa almeno il 20% delle persone.

Il fabbisogno di iodio è particolarmente elevato per le donne in gravidanza e per i bambini. Secondo le stime attuali, un neonato su 3mila nasce con una forma di malattia tiroidea. In età adulta, le donne sono molto più soggette alle malattie tiroidee rispetto agli uomini: una donna ha il 20 per cento di possibilità di sviluppare problemi alla tiroide nel corso della sua vita.

tiroide disturbi

A livello mondiale, è stato costituito l’International Council for the Control of Iodine Deficiency Disorders (ICCIDD), una associazione internazionale di studiosi che promuove l’adozione di programmi di iodoprofilassi in tutto il mondo. Con gli stessi fini, in Italia è stato attivato un Comitato nazionale per la prevenzione del gozzo che promuove la conoscenza e lo svolgimento di studi epidemiologici di questa malattia. Uno dei risultati più importanti ottenuti in materia di prevenzione è stata l’introduzione dello screening neonatale obbligatorio su tutti i bambini per la presenza di carenze iodiche. Diverse regioni, come la regione Toscana, Liguria ed Emilia Romagna, hanno messo a punto anche campagne locali di prevenzione e di screening.

Prevenzione del gozzo grazie al sale iodato

La profilassi iodica ha portato alla completa eradicazione del gozzo in altri paesi europei, come la Svizzera e i paesi Scandinavi. L’Europa rimane comunque una delle regioni a più basso utilizzo di sale iodato nelle famiglie (27 per cento contro il 90 per cento delle famiglie statunitensi).
Il sale iodato è più economico del sale marino. Mentre il sale iodato può costare $ 0, 49 per libbra, il sale marino può costare fino a $ 0, 79. Il sale iodato è significativamente più economico e contiene iodio, che è vitale per una tiroide sana. Tuttavia, alcuni sostengono che ha meno sapore e non piace che includa un agente antiagglomerante, il biossido di silicio, che si trova nella sabbia.


Comunque negli ultimi 15 anni, ovvero da quando è stato introdotto nel nostro Paese il programma di iodoprofilassi su base volontaria (Legge 55/2005), la nutrizione iodica della popolazione italiana è certamente migliorata, come dimostrato dalla seconda sorveglianza (periodo 2015-2019) condotta dall’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia-OSNAMI dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con gli Osservatori Regionali per la Prevenzione del Gozzo.


Principali sintomi dell’ipertiroidismo

L’eccesso di ormoni tiroidei è responsabile dell’ipertiroidismo, che si caratterizza per un’accelerazione dei processi metabolici. I sintomi che si possono manifestare sono:

  • dimagrimento considerevole nel 55-85% dei casi
  • intolleranza al caldo
  • cardiopalmo
  • tremori
  • irritabilità.

Ipotiroidismo: I sintomi

Invece la produzione insufficiente di ormoni tiroidei è responsabile dell’ipotiroidismo, caratterizzato da un rallentamento dei processi metabolici, aumento di peso e ritenzione di liquidi. I sintomi che si possono manifestare sono:

  • intolleranza al freddo
  • stanchezza
  • peggioramento del tono dell’umore
  • fatica a concentrarsi
  • rallentamento psicomotorio.

Assunzione di iodio per la prevenzione delle malattie tiroidee

Come si è detto, la tiroide assorbe lo iodio e lo incorpora nei suoi due ormoni T3 e T4. Lo iodio è assimilato attraverso gli alimenti. Un tempo si pensava che fosse assimilato anche dall’aria, adesso si è visto che l’assorbimento è solo dovuto al cibo. Se la tiroide non trova negli alimenti adeguata quantità di iodio, o non riesce ad assimilarlo, s’ipertrofizza (ovvero aumenta le sue cellule) nel tentativo di assumerne di più. Si forma così il gozzo tiroideo.

Lo Iodio è presente negli alimenti in piccole quantità (19 – 20 mg). La tiroide una volta captato lo iodio lo concentra per sintetizzare i propri ormoni T3 e T4. Lo iodio ha un ruolo importante nel funzionamento della tiroide. Al di là della corretta terapia farmacologica prescritta dall’endocrinologo è molto utile gestire al meglio l’alimentazione. E’, infatti, opportuno limitare l’introito di questo minerale In caso d’ipertiroidismo (quindi è utile introdurre cibi con basso contenuto di iodio) mentre nell’ipotiroidismo è importante assumere alimenti ad alto contenuto.
Se si è affetti da ipertiroidismo e si deve quindi ridurre l’assunzione di iodio, occorre utilizzare sale non marino o senza iodio come quello dell’Himalaya e mangiare con moderazione tutti gli alimenti che ne contengono grandi quantità. Diversamente è meglio fare uso del sale iodato.

iodio dal pesce azzurro

Fabbisogno di iodio

Secondo i LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti della SINU) il fabbisogno giornaliero di iodio è:

  • adolescenti (11-17 anni) 130 microgrammi (μg)
  • adulti 150 µg
  • donne in gravidanza e allattamento: tale quantità aumenta sensibilmente, raggiungendo i 200 μg al giorno.

Le malattie della tiroide colpiscono milioni di italiani, ma solo 1 su 5 le conosce. Il solo ipotiroidismo, la patologia tiroidea più diffusa, riguarda il 5% degli italiani, in pratica tante persone quanto il diabete. Ma un’indagine Doxa rileva che il 70% della popolazione non si è mai sottoposto a un controllo della funzionalità della tiroide. E così, la diagnosi arriva sempre in ritardo. Si stima che nella popolazione italiana l’introito di iodio non sia adeguato (generalmente insufficiente). Per raggiungere i livelli raccomandati e prevenire quindi i problemi di cui sopra è necessario conoscere cosa mangiare.
Conoscere il sale e gli alimenti con maggior contenuto di iodio è ovviamente utile anche a chi soffre d’ipertiroidismo, così che possa evitarli o moderarne il consumo secondo il parere del proprio medico.

L’aria di mare porta dei benefici ai malati di tiroide?

E’ noto che l’acqua del mare è ricca di iodio. Eppure la quantità di iodio respirata dal mare, al contrario di quanto si pensa, è ininfluente per il nostro fabbisogno di iodio; anche con ipertiroidismo, dunque, si possono godere lunghe passeggiate in riva al mare. Il periodo trascorso al mare è piuttosto un’occasione per mangiare più iodio, mentre in caso d’ipertiroidismo è opportuno limitare il consumo dei prodotti ittici che ne contengono di più: pesci, crostacei e mirtilli.
Un’alimentazione equilibrata fornisce una quantità di iodio sufficiente per raggiungere il fabbisogno perché esso è presente anche nella carne, nelle uova, nel latte e suoi derivati e in quantità minori anche nella frutta e nella verdura.

A cura del Dott. Fernando Antonio Spanò – Specialista in Scienze dell’Alimentazione e Dietetica – Specialista in Clinica Pediatrica



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